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Pillole di Gramsci (6/n) - Esteromania moralizzatrice nel primo dopoguerra

"A proposito dell'«esibizione» del nome straniero, notare una corrente generale degli «intellettuali» italiani «moralizzatori» che era portata a ritenere che all'«estero» la gente era più «onesta» che in Italia, oltre che più «capace», più «intelligente» ecc. Questa «esteromania» assumeva forme noiose [e talvolta rivoltanti], ma era abbastanza generalizzata e dava luogo a una «posa» snobistica. Si confonde tutto il popolo con certi strati corrotti della piccola borghesia, molto numerosi specialmente nei paesi agricoli poco sviluppati. Si cade nel pessimismo perché le «prediche» moralizzatrici lasciano il tempo che trovano e si arriva a una conclusione implicita di «inferiorità» di un intero popolo, per cui non c'è niente da fare."





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