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Il nostro più che giustificato chiodo fisso, sempre attuale: l'istruzione

"Scusate" se insistiamo con il nostro chiodo fisso, ma lo riteniamo più che giustificato, anzi doveroso.

Quello della dispersione scolastica (implicita ed esplicita) è a nostro avviso il dato più grave dei tanti indici utilizzati nello studio del livello di istruzione di una società.

La gravità era emersa già dai primi dati esposti durante il nostro evento fondativo di 'Sardegna in prospettiva' e dai commenti successivi.

A costo di risultare ripetitivi e nauseabondi, non ci stancheremo mai di sottolineare quanto tutto (TUTTO!) del futuro della Sardegna si giochi qui, in questa partita totalmente determinante.


Innanzitutto perché è il dato più grave?

Perché pensare che al giorno d'oggi un ragazzo abbandoni la scuola prima del diploma fa terrore. E' il più grande fallimento della società e della classe politica che la rappresenta, purtroppo egregiamente.


Soprattutto se si ragiona in un'ottica di medio-lungo periodo. Già oggi è gravissima, figuriamo fra dieci, venti o trent'anni. Questo significa proiettare la nostra società a quando, ancor più di oggi, essere istruiti sarà determinante (lo è già ora) per neanche competere, ma anche solo sopravvivere nel mondo, poterci stare, esserci in modo attivo. Essere "vivi" nel senso di poter godere di una piena cittadinanza.

La maggior parte dei lavori attuali non esisteranno o esisteranno in forme diverse, con l'esigenza di competenze diverse, spesso molto diverse. E solo una mente istruita potrà avere la flessibilità e l'elasticità di sapersi adeguare a questi cambiamenti che non sono ipotetici, sono certi e già presenti in forma embrionale oggi.


Che direzione vogliamo prendere?

Che prospettive abbiamo in mente?

Quali sono le nostre ambizioni?


Vogliamo continuare a vivere di stenti della società moderna oppure vogliamo esserci anche noi?


Ci rivolgiamo a chi ci legge, se giovani in modo diretto se non più giovani in modo indiretto sperando che girino il messaggio ai giovani di loro conoscenza. Ci rivolgiamo ai genitori, consci di quanto sia importante lo stimolo familiare per incentivare lo studio, di quanto i ragazzi possano essere influenzati da cosa pensano i propri genitori sull'utilità o meno di studiare.

Ci rivolgiamo a tutti i livelli della società.

Non facciamoci condizionare dal misero mercato del lavoro attuale, ma immaginiamolo nella sua evoluzione che, badate bene, sarà inevitabile, niente e nessuno potrà evitare questo trend e anche solo provarci equivarrebbe a non aver capito nulla del mondo (oltre che a sprecare tempo ed energie).

Certe maree, come quella del progresso umano, non si possono arginare. Per fortuna, tra l'altro.


Non utilizziamo ancora altre scuse che già abbiamo visto immediatamente e pericolosamente circolare dopo la pubblicazione dei dati (per quelle dei trasporti interni ci siamo già espressi qui dimostrando come il 70% circa dei sardi vive in aree urbane o in prossimità di esse e ha mediamente una facilità a raggiungere gli istituti scolastici e/o le sedi universitarie centrali o distaccate).

L'elenco delle scuse è finito da almeno 30 anni, basta scuse, basta alibi, basta autocommiserazioni.

Accettiamo che sia (solo) un problema culturale diffuso all'interno delle nostre prima famiglie e poi società e affrontiamolo partendo da questa ammissione.


Studiate, studiate, studiate.

Dobbiamo studiare, tanto, con sacrifici, cose difficili ma importanti, dobbiamo sforzarci a ragionare, a pensare, ad utilizzare approcci scientifici nell'analisi dei fenomeno sociali che solo studiando possiamo apprendere appieno.


Altrimenti non potremo avere nulla di cui lamentarci, con nessuno, oggi né domani.


Per approfondire il tema: ilsole24ore.

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